Nell’ambito della rassegna VOCI DAL SILENZIO – LA RESILIENZA DELLE DONNE promossa da La Casa delle Artiste
MEDEA – testo di Maria Micozzi
interpretato da Floriana Sechi e Francesca Laquintana
2 maggio 2017 – ore 18.00
Casa delle Arti – Spazio Alda Merini – Via Magolfa 32 – Milano
Breve pièce che vede Medea schiacciata in un dramma crudele e terribile che la vuole negatrice della sua stessa natura di femmina che genera vita.
La madre assassina viene qui letta come vittima funzionale alla dicotomia maschio/femmina, quindi come figura necessaria al processo di ipervalutazione del maschio e di svalutazione della femmina, processo operato dal patriarcato nel definirsi come sistema.
Il maschio per fondare e potenziare la propria posizione valoriale non si è limitato all’esaltazione delle proprie caratteristiche di genere, ma, e soprattutto, ha operato in modo che ogni potenza della femmina fosse, dove possibile, rubata o altrimenti volta al negativo; la potenza generante della femmina è la negazione della struttura patriarcale che non solo cerca di vanificarne l’importanza, ma anche il senso. Il mito chiude Medea, assassina dei propri figli nella negazione del rapporto filogenetico che lega la femmina alla vita. Questa forza del mito che forma la legge tradisce la fragilità dell’uomo, ossessionato dal bisogno di possedere la donna per avere, nei figli da essa generati,la propria eternità.
E Medea, abbandonata e quindi spogliata della sua identità sociale, toglie a Giasone il suo eterno.